Conegliano tra arte e vino
Le prime tracce scritte di Conegliano risalgono al 1016, un secolo divenuto libero Comune grazie all’unirsi di alcune famiglie nobili. Dal 1330 al 1800 Conegliano è luogo di molti conflitti nel 1319 è vittima dell’assedio di Guecello da Camino, dieci anni più tardi è costretta a sottomettersi a Mastino ed Alberto della Scala: inizia così la breve dominazione scaligera, che anticipa nel 1797 il lungo dominio veneziano. Nel 1813 gli Austriaci invadono il Trevigiano. Due anni dopo inizia il regno lombardo-veneto, che durerà fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1866 a cui seguono i restauri e la riqualificazione edilizia. Nel 1868 sarà terminato il teatro dell’Accademia.
Nel biennio 1917-1918 Conegliano viene occupata dalle truppe austroungariche, a seguito di Caporetto e della ritirata italiana. Successivamente, durante la seconda guerra mondiale nel 1944, il 26 dicembre, la parte settentrionale della città viene bombardata dagli alleati. Il dopoguerra segna la ricostruzione e una rapida crescita economica con molti insediamenti industriali. Oltre al fiorire dell’attività vitivinicola, propiziata dal gran numero di agricoltori e produttori, dalle tradizioni spumantistiche legate alla celebre Carpené Malvolti e consolidata dalla presenza in città dell’Istituto Enologico Cerletti.
Conegliano va ovviamente scoperta anche per i suoi aspetti artistici e paesaggistici, oltre che monumentali. E’ il bel Castello uno dei simboli che la rendono riconoscibile inerpicato sulla sommità del colle “della Campana”, perché accoglieva la campana magna che chiamava a raccolta la popolazione e segnalava l’inizio del Consiglio cittadino. Oggi il castello (la cui terrazza è il luogo da cui i turisti possono spaziare nelle giornate limpide fino al mare), ospita il Museo Civico che comprende una pinacoteca ricca di opere del territorio, bei mobili e una sezione archeologica.
Il cuore della città ai piedi del Castello è rappresentato dalla antica Contrada Grande, l’attuale via XX Settembre, anticamente circondata dalle mura cittadine alle quali si poteva accedere attraverso tre porte: porta del Rujo ad ovest, porta del Monticano (la meglio conservata) ad est e porta S. Polo a sud.
Sulla Contrada Granda si coglie appieno l’eleganza rinascimentale di una schiera di palazzetti signorili ricchi di affreschi e decorazioni in pietra scolpita. Tra i più belli l’antico Monte di Pietà, Palazzo Sarcinelli, Casa Longega. Su piazza Cima si affacciano il Palazzo del Municipio, il Teatro dell’Accademia, della metà dell’Ottocento e Palazzo Da Collo, edificio cinquecentesco al cui interno è inglobato l’oratorio dell’Assunta. Su via XX Settembre si affaccia il Duomo, che risale al XIV secolo. La splendida facciata, inserita tra i palazzi, è coperta dalla struttura ad archi della Scuola dei Battuti sulla cui facciata è presente un affresco del Pozzoserrato, il più grande affresco murale del Veneto.
E’ all’interno del Duomo che si può ammirare l’unica opera ospite in città del famoso Cima da Conegliano, qui nato: la celebre Pala, datata 1492, posta dietro l’altar maggiore. Altri suoi dipinti si trovano nella parrocchiale della vicina San Fior. La sua casa natale, restaurata, è sede della Fondazione Giambattista Cima; espone, sparse nei suoi locali, riproduzioni di opere del Maestro.
Le scene dell’Antico e Nuovo Testamento (XVI secolo) negli affreschi di Francesco da Milano, Pozzoferrato e Girolamo da Treviso, ornano la magnifica restaurata Sala dei Battuti, direttamente collegata al Duomo.
Arroccato sopra la Contrada Granda, tra l’antica cinta muraria (mura della Castagnera) e il suggestivo sentiero della Madonna della Neve (bella la chiesetta omonima), c’è il Convento di San Francesco, completamente restaurato, oggi uno dei maggiori centri culturali del Veneto e non solo. Risale al 1411, quando i frati, già presenti nel territorio di Conegliano dal Duecento, decisero di spostarsi in un luogo protetto entro le mura.
Da segnalare infine il cimitero ebraico (via Gorizia), oggi dismesso; è stato il luogo di sepoltura della comunità ebraica di Conegliano dal 1545 alla fine del XIX secolo.