Castelfranco Veneto, la città del Giorgione
Forse mai come nel caso di Castelfranco Veneto e del Giorgione la figura di artista ha condizionato così tanto l’immagine di una città, la sua notorietà, rendendo praticamente impossibile discernere tra il valore dei segni da lui lasciati e quelli della città che gli ha dato i natali. Non si può visitare Castelfranco senza provare la gioia della contemplazione a cui la sua celeberrima Pala, esposta in Duomo, invita. A commissionarla fu Tuzio Costanzo, condottiero della Regina Cornaro, che visse nella bella Casa Costanzo, (posta in vicolo Paradiso), impreziosita dagli affreschi del piano nobile e, all’esterno, da una trifora gotica molto bella e dallo stemma in pietra sulla facciata. Giorgione le conferì bellezza senza tempo per la situazione raffigurata, esaltata dall’armonia e dai colori dati ai protagonisti, ma anche per quello che il pittore seppe proporre come innovazione del suo tempo, quando scelse come sfondo il tranquillo paesaggio veneto raffigurato alle loro spalle. Vale la pena di addentrarsi di più nel mito di colui che, a pieno titolo, è entrato nella Storia dell’Arte. Lo si può fare visitando, a ridosso del Duomo, la sua casa, ciò che rimane di un edificio del XIV secolo che rinacque da un lungo periodo di degrado grazie al restauro di fine ‘900 e agli abbellimenti conclusi nel 2009. Sala del Fregio i segni della scienza, della musica e dell’arte esposti aiutano a ritrovare i tempi del Giorgione, ben scandagliati nella ponderata raccolta di oggetti e citazioni al piano terra.
Uscito dopo questo “tuffo nel passato” ci si ritrova a contemplare la facciata della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e a San Liberale, (patrono della città), che Francesco Maria Preti, architetto della Serenissima (già noto per la stupenda Villa Pisani sulla Riviera del Brenta), progettò, ispirandosi alla chiesa palladiana del Redentore a Venezia. Il motivo per visitarla non è solo la celeberrima Pala giorgionesca ma sono anche la Quadreria del Duomo in sacrestia, alcuni affreschi del Veronese e alcune opere di Palma il giovane e Damini.
Il “cuore” della città propone le caratteristiche Mura, volute sul finire del XII secolo per difenderla, con un perimetro perfettamente quadrato, di 230 metri di lato. Sono interrotte dalla Torre Civica, uno degli altri simboli della città caro ai castellani, che squarcia la sequenza della cinta murata con un profondo varco sormontato da volte istoriate dagli affreschi dei Carraresi e che si caratterizza per il bell’orologio sormontato dall’austero Leone alato. Non è questo l’unico punto di interesse lungo le mura. Da vedere la Torre detta del Giorgione, a nord est, la statua a lui dedicata, quella dei Marinai, la Loggia dei Grani, i Giardini adiacenti adornati dalle piante secolari.
A pochi passi dalla Torre Civica si possono cogliere, come in altre parti della città, begli affreschi, segni dell’attenzione del Rinascimento al bello ed elegante. Mantegna e Veronese hanno influenzato molti artisti che si sono adoperati ad istoriare le facciate dei palazzi di un tempo. Palazzo Bovolini Soranzo (ora Pinarello) ad esempio, propone le Fatiche di Ercole; di fronte l’imponenza di palazzo Piacentini Corner con le sue policrome facciate. Basta andare nella frequentata vicina Loggia dei grani per poter scorgere gli affreschi di Castagnola voluti per decorare Palazzo Piacentini. Con un po’ di fortuna è possibile pianificare una visita al Teatro Accademica, scrigno della musica cittadina, dall’ottima acustica, sorto a metà del ‘700, completato nel secolo successivo, restaurato perfettamente negli anni ’70.
Non si può lasciare Castelfranco senza visitare Villa Revedin Bolasco e il suo meraviglioso parco, ricco di oltre trenta piante ultracentenarie. Un contesto verde voluto verso la metà dell’800 dal conte Francesco Revedin. Di grande pregio, valorizzato da un recente restauro, che rende uniche le viste sull’Anfiteatro della Cavallerizza e le sue statue e sulla Serra Moresca.
La scoperta della città non può prescindere dalla visita nelle immediate vicinanze del sacello di San Pietro, nel verde della campagna che accoglie il torrente Muson, in una delle chiesette più antiche del territorio, quella di San Pietro a Castello di Godego. Consigliate la visita a Fanzolo di Vedelago del Santuario del Caravaggio, all’Oratorio di Santa Mama a Vedelago e alle vicine, stupende, Ville Venete Ca’ Amata, Villa Emo, Villa Corner della Regina, Villa Barbaro e Villa Chiminelli.